Biglietti natalizi pop-up fai da te (Papercraft)

Il Natale si avvicina, perché non realizzare in prima persona i biglietti d'auguri da dare ad amici e parenti? I biglietti pop-up (ovvero ad apertura tridimensionale) sono di sicuro effetto e risultano sempre particolarmente graditi. Per chi è appassionato di papercraft il livello di difficoltà è basso o medio a seconda del template scelto. 

Per chi non si fosse cimentato in passato con questa tecnica, iniziamo a elencare i materiali necessari:

  • Modello da ritagliare già stampato su adeguato supporto;
  • Forbici;
  • Taglierina o bisturi da carta;
  • Supporto per effettuare i tagli (es. tappetino da taglio);
  • Colla (preferibilmente vinilica).

Modelli, dove trovarli

In Rete ci sono molti siti che mettono a disposizione template bidimensionali in formato .pdf già pronti per essere stampati. Spesso sono corredati di istruzioni oltre che per il montaggio, anche per la scelta della carta (grammatura, finitura...) o del formato. Consigli di utilizzare il Creative Park della Canon, dove un appassionato di papercraft ha a disposizione innumerevoli template gratuiti e affidabili: quest'ultimo non è un dettaglio trascurabile, dal momento che in caso di errori di design anche con una perfetta realizzazione il pop-up non si aprirebbe nel modo corretto, causando perdite di tempo e frustrazione. I modelli dei biglietti di auguri pop-up (da cui è stato preso anche quello usato per questo post) li trovate a questo link: Canon Creative Park - Christmas Pop-up Cards


Il biglietto d'auguri natalizio così come si presenta sul Canon Creative Park all'indirizzo https://cp.c-ij.com/en/contents/CNT-0021559/index.html. Per scaricarlo basta cliccare sul pulsante "Download".

Il sito di recente è stato reso disponibile anche in lingua italiana, purtroppo non avendolo mai utilizzato in tale lingua non ho la certezza che vi siano tutti i modelli disponibili nella versione internazionale.

Stampa del modello

Una volta selezionato il modello preferito, dovrete stamparlo su carta. Nel caso del biglietto da me selezionato, ho stampato gli elementi tridimensionali su carta con grammatura 80 g/m2 e i restanti (busta e cover del biglietto) su carta 120 g/m2. Ognuno, sulla base della propria manualità e della stampante in dotazione, può avere una diversa predilezione per marche e tipologia di carta. L'importante è che si lavori con facilità ma che al tempo stesso mantenga la struttura definita dalle pieghe.

La lavorazione del papercraft

Una volta che abbiamo in mano il nostro modello stampato, non rimane che trasformare quell'insieme di pezzi bidimensionali in un oggetto tridimensionale. Con il cutter e le forbici si dovranno ritagliare tutti i pezzi secondo le indicazioni. Consiglio le forbici per i pezzi dritti di maggiori dimensioni (ad esempio la busta) e il taglierino per le restanti parti. Come si può notare nella foto, ho utilizzato un tappetino da taglio, che oltre a proteggere le superfici da graffi e scalfiture rispetto ad altri materiali dà una resistenza ottimale alla lama: oltre a faticare meno, si avranno così dei tagli più puliti perché il supporto non è cedevole. Non serve neppure che abbia dimensioni enormi, dal momento che sul mio (grande quanto un tappetino per il mouse) riesco a lavorare anche gli A3. Per anni e anni sarà il fido compagno di ogni appassionato di papercraft. 

Un'istantanea della lavorazione che mostra il cutter (economico) utilizzato e il tappetino da taglio.Una volta ritagliati tutti i pezzi si dovranno piegare secondo le indicazioni. Chiunque ha fatto almeno una volta nella vita un origami, sa distinguere tra una piega a monte e una piega a valle. Non serve sapere altro. Riepiloghiamo rapidamente le pieghe da realizzare:
  • Piega a valle: è così chiamata perché viene eseguita sul lato del foglio rivolto verso di noi. E' contraddistinta da una linea tratteggiata continua.
  • Piega a monte: se avete compreso la piega a valle, fate il suo esatto opposto, ovvero portate l'angolo sul lato del foglio che non vedete. Dovrete eseguirla in presenza di una linea tratteggiata discontinua (ovvero con linea - punto - linea).
Ritagliata e piegata la carta, arriviamo al delicato momento in cui tutti i pezzi andranno messi al loro posto. Bisognerà essere estremamente precisi e "puliti": precisi perché un errore anche minimo potrebbe impedire la corretta apertura o chiusura del pop-up, vanificando tutto il lavoro fatto; puliti perché la colla non dovrà essere visibile e non si dovrà eccedere (soprattutto con quella vinilica) pena ritrovarsi la carta arricciata o col colore alterato dal liquido. La colla vinilica è sicuramente la migliore per questo tipo di lavori in virtù della sua rapidità di asciugatura e capacità di far aderire le superfici anche nel lungo periodo. Per chi decidesse di utilizzarla, consiglio di non applicarla direttamente sulla carta ma di prelevarla gradualmente da una superficie liscia (per i miei lavori uso la carta stagnola) nella quantità e con il livello di asciugatura necessari. In presenza di linguette di dimensioni limitate, ad esempio, si può attendere alcuni secondi per far asciugare leggermente la colla e poi applicarla nella giusta quantità con uno stuzzicadenti: in questo modo si evitano sgradite sbavature che una volta asciutte risultano molto evidenti per la loro diversa capacità di riflettere la luce.

Controllate il risultato finale

Una volta terminato il vostro biglietto pop-up, non dovrete che fare alcune prove per accertarvi che si apra e si chiuda alla perfezione: se la realizzazione è stata impeccabile, avrete un biglietto pronto a esplodere tridimensionalmente con piena sorpresa del ricevente. Divertitevi coi vari modelli e aumentate via via il livello di complessità.

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