Imbiancare casa, 10 consigli per ottenere un buon risultato in economia

Ovvero: decalogo dell'imbianchino non professionista.

Oltre 10 anni fa, in ristrettezze economiche per l'acquisto della prima casa, decisi di risparmiare sulla tinteggiatura optando per il "fai da te". Del resto, conoscevo un sacco di persone che in totale autonomia provvedevano all'imbiancatura, quindi mi sembrava un'attività a basso rischio. Acquistai una latta di colore bianco ottima qualità (almeno sulla carta), il rullo e poco altro. Spera quasi irrisoria rispetto al preventivo dell'imbianchino. Fu un disastro. Il colore anche alla terza mano non era uniforme, si vedevano i segni del rullo, le pareti erano diventate a buccia d'arancia. Fortunatamente avevo cominciato i lavori da una stanza di servizio e mi fermai prima della disfatta totale. Pagai molto felicemente la fattura dell'imbianchino e chiusi la parentesi "tinteggiatura fai da te" con disonore. Lo scorso anno ho tinteggiato con successo un locale di 90 metri quadri con pareti alte 4 metri. Quest'anno, finalmente, ho avuto la mia rivincita: l'appartamento completamente ritinteggiato con un risultato che tutti gli ospiti giudicano professionale. Nel mezzo, ne è passata di acqua sotto i ponti. Ecco quindi un decalogo che da imbianchino non professionista ho stilato per aiutare chi si vuole cimentare con un'attività, che - a dispetto dei luoghi comuni - si rivela meno facile e soddisfacente del previsto.
  1. Non improvvisare

    Per prima cosa accertati di poter fare un buon lavoro. Rispetto al passato Internet è una preziosa fonte di video-tutorial che permettono di scoprire materiali, tecniche ed evitare una completa improvvisazione. Ci sono inoltre molti programmi televisivi oggi dedicati alle ristrutturazioni in cui si può constatare la complessità di alcuni interventi. Si deve sapere come scegliere e usare rullo e pennellessa, come imbiancare dietro ai radiatori/caloriferi, come e quando applicare il fondo, come proteggere ciò che non va sporcato, come stuccare o intervenire col gesso in caso di problemi (per i più arditi consiglio anche di verificare come applicare la rete per intonaco in caso di crepe significative). Osservare i professionisti al lavoro è utile a sfatare molti falsi miti che il cinema in primis ci ha regalato: se nei film si vede gente allegra che imbianca in orizzontale con la motivazione con cui andrebbe a un pic-nic, nella vita reale vi troverete buona parte del tempo a faticare sul soffitto, sopra una scala, col colore che vi cola in faccia. Ma c'è di peggio. A distanza di qualche mese dall'intervento dell'imbianchino professionista avevo notato delle crepe nello strato di colore che aveva applicato. Quello che non sapevo è che non aveva dato un adeguato fondo per farlo aderire al meglio. Quando ho passato il nuovo colore metà soffitto si è sfogliato. Senza adeguata preparazione - anche solo morale - avrei avuto una reazione meno costruttiva di quella che mi ha permesso di risolvere il problema e concludere con successo l'intervento. Attenzione infine alla muffa, la cui presenza non va mai sottovalutata, dal momento che ha delle ripercussioni enormi sulla salubrità degli ambienti. Se molto diffusa, vi consiglio di affidarvi a un professionista per risolvere in via definitiva il problema.
  2. Scegli un buon momento per imbiancare

    Nel decidere quando effettuare l'imbiancatura ci sono molti aspetti da considerare, in primis le temperature esterne e interne, il tasso di umidità dell'aria e la possibilità di areare adeguatamente i locali, tanto più nel caso in cui si viva nello stesso luogo che è oggetto dell'intervento. Nel prendere la decisione si dovranno controllare le temperature di applicazione consigliate per il colore acquistato. I miei mesi preferiti per imbiancare sono luglio e agosto, dal momento che trovandomi nel nord Italia il tempo si mantiene di solito più stabilmente soleggiato e si possono tenere le finestre aperte senza grossi rischi.
    C'è da mettere ovviamente in conto il fattore "caldo": non è piacevole trovarsi su una scala con 35 gradi e nessuna possibilità di accendere l'aria condizionata.
    Ma a favore di questa scelta c'è un fattore estremamente rilevante per chi lavora: le ferie. La disponibilità di tempo è fondamentale per evitare devastanti tour de force che penalizzano la qualità del lavoro e mettono a dura prova il fisico. Soprattutto se le stanze sono poche ma di notevoli dimensioni e complessità (es. salotto con cucina a vista con librerie in muratura), è importante chiudere i lavori nel più breve tempo possibile. In presenza di stanze numerose e di ridotta complessità, si può anche dilazionare gli interventi nell'arco di più settimane, magari partendo già a giugno, e pianificando l'attività solo nei weekend. Alla luce di tutti i vari fattori andrà quindi scelto il momento più adeguato rispetto a ogni specifica situazione.
  3. Fai un piano dei lavori

    Come in tutte le cose - tanto più in quelle complesse che richiedono più passaggi - pianifica adeguatamente compiti e tempi. Il punto 1) ti aiuterà in questo compito. Immagina i vari passaggi, come procedere, quello che serve e quando usarlo. La pianificazione ti sarà utile anche a individuare per tempo eventuali "sviste": interrompere i lavori perché manca uno strumento è una perdita di tempo enorme, in cui va spesso inclusa una doccia frettolosa non preventivata. Consiglio quindi di suddividere i compiti tra preparazione ambienti (con i suoi vari sotto task, come ad esempio "stuccature", "rimozione placchette", "protezione mobili", etc.), imbiancatura (con inclusa eventuale mano di fondo e il numero di mani ipotizzate per il colore), pulizia ambienti (di base si tratta della pulizia degli strumenti e della rimozione di coperture e nastro carta, mediamente si rivela sempre più onerosa di quanto sperato). Prevedete sempre uno spazio per imprevisti (almeno un'ora al giorno se siete alle primissime armi) e per riposarvi (non esagerate, nessuno vorrebbe trovarsi nella situazione di non riuscire ad alzare le braccia o a piegare la schiena il secondo o terzo giorno). Il tutto vi sarà utile per monitorare l'andamento e capire se riuscirete a stare nei tempi, oltre a essere una buona base per pianificare le imbiancature negli anni successivi.
  4. Valuta con cura quale colore usare

    Quale colore si adatta meglio all'ambiente? Il soffitto avrà lo stesso colore delle pareti? E' preferibile una combinazione di più colori nella stessa stanza o una totale monocromia? Domande non semplici a cui è meglio dare una risposta prima di pensare agli acquisti. Spesso si resta infatti delusi dal risultato finale. Come evitarlo? Intanto consiglio di valutare attentamente le stanze e le loro variazioni legate alla luce naturale e all'illuminazione artificiale. Ci sono poi numerose APP per Apple e Android che grazie alla realtà aumentata consentono di effettuare delle simulazioni abbastanza attendibili: basta scattare una foto dell'ambiente e poi sostituire i colori con quelli desiderati. Consiglio inoltre di acquistare una mazzetta di pantoni per avere una chiara indicazione del colore di riferimento. Le variazioni possono sembrare minime su un piccolo campione, ma su 30 metri quadri potrebbero essere dolorose quanto un pugno in faccia. Una volta scelto il colore o la combinazione di colori, andranno decise la finitura e le caratteristiche più tecniche (brillante oppure opaca, vellutata o più grezza, lavabile o traspirante, con o senza antimuffa). Esistono anche smalti addizionati di sabbia per avere un effetto ruvido. Lo consiglio per punti irregolari, come mostrerò in seguito. Da non trascurare mai il fattore olfattivo: meglio spendere un po' di più per un prodotto che non rende l'aria irrespirabile e che permette di abitare i locali in poco tempo rispetto a uno più economico che però renderà l'esperienza un incubo da non ripetere. Consiglio di acquistare il colore al litro in qualsiasi centro dotato di tintometro e di cominciare con una quantità di prova. Può sembrare una spesa inutile invece spesso e volentieri è il migliore investimento possibile. Mi è capitato ad esempio di aver scelto in colorificio, sulla base del pantone disponibile, una bellissima combinazione di grigi. Peccato che quello che appariva come grigio tortora alle luci neon del rivenditore, si è rivelato lilla con la luce naturale di casa mia.
    Risultato: dopo la prima mano, il salotto si era trasformato nella casa di Barbie.
    Se avessi preso una quantità di prova, avrei evitato un acquisto molto infelice. Proprio per questo motivo consiglio inoltre di acquistare la mazzetta di colori e controllarne il reale effetto in loco.

    In presenza di una superficie con molte irregolarità, si potrebbe applicare una finitura acrilica all'acqua con effetto sabbiato. Essendo ruvida è preferibile optare per questa soluzione solo in posizione a basso rischio sfregamento.
    Nell'esempio, la finitura è stata applicata su una colonna in cui l'unione tra le due metà non risultava perfetta.[/caption]
  5. Acquista gli strumenti giusti

    Nella mia esperienza per affrontare un lavoro di imbiancatura ho utilizzato: pennello e pennellessa, rullo, rullino per radiatori, rullo per angoli, prolunga per rullo, secchio e rete scolarullo, bastone per mescolare il colore, nastro carta, telo di copertura pavimento, telo trasparente per mobili, spatole di metallo, stucco, carta vetrata (grana grossa e fine). Ovviamente servirà una scala che ti permetta di arrivare al soffitto: dovrà essere stabile e meglio se dotata di un qualche supporto a cui attaccare il secchio. I rulli vanno scelti sulla base delle proprie pareti (ad esempio nella prima devastante esperienza avevo optato per delle setole lunghe - da intonaco civile - per una parete liscia che richiedeva invece quelle corte. Ecco spiegato a distanza di anni l'effetto "a buccia d'arancia"). Optate per strumenti di qualità, soprattutto nel caso di pennelli e rulli. Tra un rullo da 2,5 euro e uno da 6 euro verrebbe da prendere il primo senza troppi dubbi. Io li ho acquistati entrambi, per parallelizzare i lavori in famiglia. Il rullo da 2,5 euro era durissimo, molto scattoso nella "rullata", tratteneva poco e male il colore, lasciava delle striature sui lati. Era anche scomodo da impugnare e dopo ore con lui in pugno ho iniziato a contare le vesciche. Quello da 6 è stato un buon acquisto e alla fine ce lo siamo litigati.
    Vista la fatica richiesta dall'imbiancatura, garantisco che spendere 15 euro per gli strumenti anziché 25 mi è sembrata un'idiozia a fronte della fatica compiuta e alla qualità del risultato finale.
    Per imbiancare grandi spazi vuoti si può optare per una verniciatura a spruzzo. L'ho trovata molto comoda e rapida, di ottimo effetto (la finitura è perfetta) ma di certo non è né economica (si spreca un sacco di colore) e molto poco pulita (andrà coperto tutto con estrema cura).
  6. Inizia con un compito facile

    Prima di cimentarti nella tinteggiatura di una stanza ampia o con elementi di complessità, scegli una parete dove poter fare delle prove. Ti aiuterà a prendere manualità con il colore, gli strumenti e a capire la complessità del compito. Opta per un lato meno soleggiato: in caso di errori non rischierai di rendere evidenti le imperfezioni alla finitura della parete.
  7. Dedica il giusto tempo alla preparazione (anche se noiosa)

    Quando si imbianca non si vede l'ora di prendere il rullo in mano. Si sottovaluta spesso l'importanza della preparazione, che rappresenta la vera chiave di un lavoro pulito e soddisfacente.
    Non c'è niente di più sbagliato nel credere che un lavoro di tinteggiatura si riduca allo stendere il nuovo strato di colore.
    Inizia controllando tutte le pareti e i soffitti: non devono essere presenti punti inconsistenti, friabili o con colore sul punto di sfogliarsi. Non sottovalutare questo compito: potresti trovarti a dover rimediare al danno mentre passi il rullo o - peggio ancora - ritrovarti la prima mano di colore attaccata al nastro carta in fase di controllo della seconda - insomma, a lavoro finito. Intervieni sulle infiltrazioni, rimuovi le crepe, eventualmente applicando la rete per intonaco, riempi i buchi con lo stucco, usa la carta vetrata per rendere invisibile l'intervento. Non pensare "il colore coprirà le imperfezioni": lo strato è sottilissimo e il rischio è che siano addirittura più accentuate dai giochi di luce e ombra.
    Intervenite con cura nella rimozione delle imperfezioni. Una volta colpite dalla luce saranno ancora più evidenti.

    In presenza di macchie di umidità, pre-tratta con un prodotto apposito: non ignorarle, dal momento che il giallo tende a riaffiorare a distanza di tempo, soprattutto se opti per il bianco. Una volta spolverate e consolidate le pareti, passa alla protezione di tutto ciò che non dovrà essere macchiato dal colore: rimuovi le placchette delle prese elettriche, stacca le tende, rimuovi le lampade e i mobili che si possono spostare. Per tutto ciò che va mantenuto in sede - come zoccolini o stipiti - utilizza il nastro carta. Prendi dei teli trasparenti per proteggere mobili, porte e finestre, stendi sul pavimento teli di protezione da imbianchino (con un lato in feltro e uno impermeabile, resistentissibili e perfetti per essere utilizzati anche sotto alla scala) oppure cartone ondulato. Ho scoperto a mie spese che il colore, anche fresco, è praticamente irremovibile da mobili a effetto frassinato e dalle fughe del pavimento. Come giudicare se le protezioni sono sufficienti? Ricordo un episodio a tema di Mr. Bean che ben si applica al caso in questione. Eccolo: Immaginate di far esplodere la latta di colore nella vostra stanza: come andrebbe a finire? Se ritenete che non ci sarebbero danni rilevanti, avete completato con successo il punto 7.
  8. Lavora con molta pulizia

    Il concetto di pulizia va inteso in senso molto ampio: per se stessi, per il lavoro e per gli strumenti. Per se stessi. Utilizza guanti in lattice e non dimenticare mai gli occhiali protettivi e il cappellino durante gli interventi al soffitto. Utilizza abbigliamento "da battaglia" (metti in conto di dirgli addio al termine dei lavori) e lava accuratamente la pelle non appena entra in contatto con vernici e altri prodotti chimici. Se l'odore del colore ti risulta fastidioso, utilizza una maschera professionale. Per il lavoro. Fai attenzione alle colature di colore. Se hai adeguatamento protetto l'ambiente circostante potresti essere portato a essere meno attento e a trascurare le gocce di colore cadute. Ricorda che se cadono sulla parete rappresenteranno un'irregolarità della superficie che dovrai trattare. Per gli strumenti. Lava sempre accuratamente con sapone e acqua calda pennelli, rulli e secchi dopo averli utilizzati per idropittura. In caso contrario utilizza un buon solvente. Tieni presente che il colore asciutto è difficile da togliere dai supporti plastici, quasi irremovibile dalle setole. Un rullo o un pennello puliti con cura fanno al meglio il loro lavoro per anni. In caso contrario risultano quasi inservibili.
  9. Non strafare - attenzione agli sforzi fisici

    Gli imbianchini professionisti possono lavorare 8 ore senza dare segni di cedimento perché hanno tecnica, sono rapidi nell'esecuzione e sono allenati all'attività. Chi magari in settimana fa un lavoro sedentario oltre a essere decisamente più goffo e lento, si troverà a soffrire per alcune posture insolite richieste dalla tinteggiatura. Forzarsi a rispettare i tempi serrati che ci si è dati è un'ottima ricetta per trovarsi a fine giornata con le braccia stanche e la schiena a pezzi. E dovendo lavorare spesso in cima a una scala è preferibile non avere muscoli stanchi, che potrebbero cedere o non rispondere nel modo migliore. Insomma, prenditi tutto il tempo che serve.
  10. Giudica i lavori con obiettività

    Se vedi che i lavori stanno prendendo una brutta piega e il lavoro non è soddisfacente prenditi una pausa: controlla come regolare il tiro, chiedi pareri. Non pensare "da asciutto non si noterà". Purtroppo si noterà eccome. E' sempre meglio rimandare la conclusione dei lavori di un giorno piuttosto di trovarsi con imperfezioni visibili per anni.
   

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