Giardinaggio autunnale: come preparare le piante all'inverno ed evitare i danni da gelo, vento e umidità
Non tutte le piante reagiscono allo stesso modo all'arrivo dell'inverno: già prendendo in considerazione solo le specie autoctone - evolute nel corso di milioni di anni per adattarsi al clima locale - notiamo delle differenze sostanziali tra le caducifoglie e le sempreverdi. Se a questo aggiungiamo che sempre più piante che acquistiamo e coltiviamo provengono da habitat completamente diversi da quello in cui le andiamo a introdurre, è necessario ricorrere a tecniche differenziate per garantirne la sopravvivenza invernale. Ecco, passo a passo, i consigli base per non avere caduti sul campo nel periodo autunno-inverno.
Step 1: identificare ogni pianta
Le classificazioni botaniche sono fondamentali per identificare in modo univoco ciascuna specie (meglio ancora sarebbe riuscire a riconoscere anche la specifica varietà). Ogni pianta ha quindi l'equivalente di un nome e cognome (e a volte perfino un secondo nome). Conoscendoli è possibile, con una semplice ricerca, accedere a tutte le schede di coltivazione e a verificare il clima di riferimento/temperature minime tollerate.Step 2: controllare minime invernali e zona climatica
Nei testi di giardinaggio si trovano riferimenti alle temperature assolute minime tollerate da ogni singola specie oppure alle loro zone climatiche: queste ultime in particolare si basano sulla classificazione dell'Usda, il Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti, e vengono indicate con un numero intero progressivo che va da 1 a 13.In Italia le zone climatiche da considerare sono principalmente le seguenti:
- Zona 7: zone alpine e pre-alpine caratterizzate da temperature minime comprese tra -17°C e -12°C.
- Zona 8: in questa zona troviamo l’intera Pianura Padana e le zone centrali dell’Appennino, con temperature invernali minime comprese tra -12°Ce -6°C.
- Zona 9: se le minime si aggirano tra -6°C a -1°C ci troviamo in zona 9. E' il caso ad esempio di molte zone costiere e di lago, come Liguria, rive del Lago di Garda, Romagna orientale, oltre che dell’Italia centrale e delle zone interne della Sicilia e della Sardegna.
- Zona 10: è la zona degli inverni con minime invernali che vanno dai -1°C ai +4°C, come sul versante ionico di Calabria e Puglia oltre ad alcune zone dal microclima particolare come sul litorale Toscano meridionale e sulla Liguria di Ponente.
- Zona 11: poco presente in Italia, la zona 11 è limitata a Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle.
Esempi pratici: Sedum makinoi - hardy to zone 7 Questa pianta può essere coltivata all'esterno in tutta ItaliaDatura 'Alba' - hardy to zone 9Se vivete a Milano non potete coltivare questa pianta all'esterno.
Attenzione al tasso di umidità dell'aria e alle precipitazioni
Nel valutare le temperature minime, si trascura spesso l'importanza dei tassi di umidità dell'aria. Una succulenta da clima rigido, ad esempio, può reggere senza problemi il gelo, ma potrebbe mal tollerare temperature anche più miti in presenza di elevate precipitazioni. Il rischio maggiore è che la pianta a riposo sia vittima di muffe (la botrite, detta anche muffa grigia è un killer implacabile di succulente e piante carnivore) e marciumi radicali o del colletto (causati principalmente da funghi).E attenzione al vento!
Le piante nello svolgimento delle loro funzioni vitali hanno bisogno di adeguata idratazione. Sulle foglie, in particolare, è presente un sottilissimo strato di acqua che consente gli scambi gassosi con l'ambiente esterno. Se, per effetto del vento, questo strato liquido si asciuga troppo rapidamente, la pianta si sforza di ricrearlo. Più e più volte. Ecco perché nelle giornate molto ventose, oltre ai danni meccanici dovute ai rami che sbattono, capita spesso di trovare le piante completamente assetate. In autunno e primavera capitano intere settimane in cui il vento sembra non darci tregua. Se si combina alla pioggia, il rischio disidratazione è quasi assente. Ma con belle giornate sgombre di nuvole e magari blandamente soleggiate, è bene tenere sott'occhio la salute delle piante, soprattutto nel caso di rampicanti sempreverdi. Molti proprietari di bouganvillea o di passiflore, ad esempio perdono i loro esemplari in vaso proprio a causa della siccità. Difficile immaginarlo possibile al di fuori dell'estate, eppure... In autunno e primavera si possono inoltre verificare quei fenomeni eccezionali (che purtroppo risultano sempre più frequenti nella nostra penisola) causati da un'estrema violenza e rapidità. Può capitare di trovare alberi sradicati in giardino e alberi spezzati su terrazzi e balconi. Non ci sono ricette pronte per fronteggiare questi fenomeni, ma un consiglio utile:Tenete sempre a mente la possibilità che si verifichi una perturbazione di particolare violenza e attuate tutte le misure che vi sembrano necessarie per mettere in sicurezza persone e beni.Il giardinaggio è un piacere e un hobby rilassante e appagante. Proprio per questo a volte si sottovalutano i "problemi". Un giardinauta responsabile ha cura del proprio giardino, tiene monitorate le condizioni di alberi e terreno, effettuare la corretta manutenzione soprattutto in caso di pregresse capitozzature, mette in sicurezza il proprio balcone o terrazzo, evitando oggetti che possano cadere sui passanti in caso di vento e attuando tutte le misure volte a limitare i rischi per sé e per gli altri. Ti potrebbe interessare anche: Danni del vento sulle piante, come correre ai ripari #Storiedivitavissuta Mi è stata raccontata, ad esempio, una pessima esperienza con una scaffalatura alta quasi due metri e riempita di piante grasse, che in completa buona fede si riteneva stabile al punto da non ritenere necessario fissarla alla parete: a causa di venti che superarono i 120km/h la scaffalatura cadde in avanti e sporgendo oltre il parapetto, alcune "spinose" si rovesciarono sulla strada sottostante. Fortunatamente in quel momento pioveva e la strada era deserta, ma immaginate cosa sarebbe potuto accadere se un ferocactus in caduta dal cielo avesse incontrato la testa di uno sfortunato passante... La proprietaria imparò la lezione e sostituì la scaffalatura con altre più basse: segnalo a riguardo che molti condomìni, incluso il mio, forniscono delle direttive precise su ciò che può essere collocato all'esterno e di norma vietano tutto ciò che superi l'altezza della righiera stessa ed è quindi sempre consigliabile una verifica prima di effettuare acquisti che potrebbero non essere consentiti. Consiglio inoltre di mettere sempre nei ripiani inferiori le piante più pesanti, per dare maggiore stabilità a mobiletti e scaffalature.
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