Serviva un nuovo blog?



Sono passati più di 10 anni da quando ho aperto il mio primo blog... Nato quasi per caso, più che altro per la necessità di appuntarmi note e spunti lavorativi, è finito per avere un suo piccolo seguito. Quelle poche decine di lettori più o meno fissi, a cui si aggiungeva qualche occasionale visitatore, mi ha dato la spinta per portarlo avanti anche quando il mio percorso professionale mi ha portato verso tutt'altri lidi. Tra alti e bassi è finito per farmi da diario di bordo: tra cambi di lavoro, cambi di casa, cambi di vita, era lì a ricordarmi ciò che ero e ciò che stavo diventando. E anche ciò che avevo scelto di non essere più. Sono nati poi altri esperimenti, alcuni ben presto abbandonati. E, alla fine, lo tsunami: i social network, che hanno fagocitato le ultime energie residue. Il tempo da dedicare al blog era sempre meno, così come le idee originali. A un certo punto si è aperta la riflessione se avesse ancora senso alimentarlo a frequenza tristemente semestrale. No, non ne aveva più, né per me né per i lettori. 

Oggi, a distanza di 10 anni da quel primo inizio, inauguro un nuovo blog, per la prima volta su un dominio acquistato. Perché credo che in un momento in cui tutta l'attenzione si concentra sui social network, splendidi spazi di relazione privi di storia e memoria, siano più che mai necessari i luoghi di approfondimento e di divulgazione. Perché commentiamo troppo spesso ciò che non conosciamo se non superficialmente. Parliamo troppo, il più delle volte del nulla. Quel mio primo blog, aperto più di 10 anni fa, osservava e analizzava tutte le piccole e grandi trasformazioni della società dovute alla diffusione delle nuove tecnologie, inclusa la rivoluzione del Web 2.0. Oggi, che ormai la tecnologia fa così parte della nostra vita da darla per scontata, ho deciso di optare per il suo esatto opposto: la concretezza del lavoro manuale, l'artigianalità, uno stile di vita ecosostenibile, la semplice complessità del mondo vegetale che resta a scandire le stagioni anche quando, per noi persi nella routine, le giornate si susseguono tutte uguali. Questo nuovo blog non ha un vero e proprio titolo, solo un nickname, quello che mi accompagna da quasi 20 anni, quando non mi era venuta in mente una firma migliore per i miei fumetti. So già che ne sarà penalizzato, è statisticamente provato che nessuno riesca a scriverlo correttamente. Ma, nonostante tutto, è stato al mio fianco per tanto tempo, come un tatuaggio di gioventù che non rimuovi perché è diventato parte di te. Alla fine, come nome per un nuovo diario, ce lo faremo andare bene. 

Momento Amarcord: una vignetta contenuta nella prima tavola dei fumetti con firma "Njnye", dedicata all'installazione dell'allora nuovo pc featuring Windows95, oggi reperto archeologico. L'installazione di Wordpress non ha incluso cavi ma la metafora del fumetto resta sempre valida.




Commenti