Come rendere più capiente una fioriera Ikea (tutorial ASKHOLMEN)

Uno dei momenti più importanti nella progettazione di un balcone (tanto più di un terrazzo con spazi maggiori a disposizione) è rappresentato dalla scelta di fioriere e vasi. Le fioriere hanno mediamente un costo non trascurabile e spesso vengono percepite come "puramente ornamentali". Nulla di più sbagliato. Hanno scopi pratici che un giardinauta non può che apprezzare, come rendere più semplice la pulizia e lo spostamento delle piante; essendo sollevate da terra riducono i rischi di ristagni d'acqua prolungati che potrebbero causare infiltrazioni in presenza di danni a stucchi e fughe del pavimento (con rischio aumentato in presenza di foglie che si depositano nel periodo autunnale).

Perché "arredare" il proprio balcone/terrazzo

In termini di benefici per le piante, le fioriere in legno possono portare refrigerio alle radici, ombreggiando il vaso ed evitando che entri a contatto con le piastrelle arroventate (un bel problema nel caso di esposizioni assolate). Ci sono ovviamente altre modalità per ottenere lo stesso obiettivo, come ad esempio utilizzare delle mattonelle in PVC per pavimentazione esterna. Mi sento di sconsigliare questa soluzione per due motivi: il primo è che tendono a surriscaldarsi quasi quanto la pavimentazione, venendo meno un beneficio fondamentale; il secondo è immortalato nella foto sottostante: la pulizia diventa estremamente gravosa e comporta la rimozione di tutte le piante (infattibile in caso di piccoli spazi).

 

La soluzione che suggerisco è rappresentata dai carrellini di legno, che è possibile realizzare in modalità fai da te con costi contenuti. A seguire i tutorial di tre diversi modelli:
  1. Carrello portavasi in legno - Modello quadrato (facile)
  2. Carrello portavasi in legno - Modello rettangolare (medio)
  3. Carrello portavasi in legno - Modello a due livelli (difficile)
Torniamo però al tema primario del post: le fioriere. Ho avuto la necessità di allestirle su un balcone lungo e stretto, dove la presenza di forte vento e battuta di sole mi ha fatto preferire l'opzione fioriera ai carrellini. In quel caso, facendo un rapporto costi/benefici, ho preferito comprarle già fabbricate. O, per meglio dire: già pronte, ma con margini per la personalizzazione.

Come ti trasformo una (anzi due) ASKHOLMEN Ikea

Visto che il prodotto di partenza è facilmente reperibile e potrebbe essere utile ad altri che si trovano nella stessa situazione, mi sento di citarlo direttamente. Ho scelto l'ASKHOLMEN Ikea per i seguenti motivi:
  1. le misure erano adatte ai miei scopi (larghezza 39 centimetri, altezza 38, lunghezza irrilevante ai miei scopi come si vedrà in seguito);
  2. struttura in legno massiccio (acacia), già trattato col mordente;
  3. libertà di montaggio, dandomi così la possibilità di realizzare il mio progetto;
  4. costo contenuto (27 euro);
  5. possibilità di prenderne altre in futuro per ampliare la struttura (l'Ikea non toglie così spesso prodotti dal suo assortimento).
Per qualche mese ne ho testato la resistenza. Bisogna sempre fare molta attenzione alla qualità del materiale: si trovano infatti in commercio prodotti realizzati con legno non adeguatamente asciutto, giovane e troppo morbido, che in pochi mesi di esposizione a umidità e pieno sole mostrano evidenti segni di usura, si deformano o si fessurano mettendo a rischio la stabilità della struttura. Non è stato questo il caso: la fioriera "pilota" si è comportata come da aspettative e nell'arco di un anno, salvo qualche graffio a seguito di un ribaltamento dovuto al vento (attenzione alle posizioni ventose!), è rimasta inalterata.

Come si presenta la fioriera ASKHOLMEN prima dell'IKEA hacking. Entriamo quindi nella fase vera del progetto di allestimento balcone, con l'acquisto della seconda fioriera. Per questioni di tempo e spazio il primo intervento è stata l'applicazione del mordente per dare un ulteriore strato protettivo al legno (questa volta pigmentato per ravvivarne il colore). Nella foto a seguire si notano le due fioriere affiancate ma completamente separate. Tralasciando il fattore estetico, una fioriera così poco larga permette di giocare molto poco con le combinazioni di vasi al suo interno, dal momento che uno da 38 centimetri di diametro occupa quasi tutto lo spazio disponibile (si deve tenere conto anche dell'ingombro della struttura e la necessità di mettere i sottovasi).

Proprio per questo motivo volevo unirle tra loro. La fioriera si sarebbe allungata di quasi 40 centimetri e in quella parte priva di base avrei inserito il carrellino di plastica che si vede sulla destra per andare a ospitare un vaso da 40cm di diametro e ben più alto della fioriera stessa. In questo modo avrei evitato anche peso eccessivo sulla struttura, indebolita di due spalle. Ho quindi smontato i due lati che si vedono in foto e li ho uniti alle strutture laterali tramite placchette (ognuna con 4 piccole viti) per collegare con una certa stabilità gli elementi portanti. Il risultato è stato il seguente:
L'aggiunta, una volta svelato il trucco, appare evidente, ma posso garantire che passa del tutto inosservata all'osservatore esterno: viene percepita come una variazione a una struttura altrimenti monotona. Si può subito notare come i vasi possano ora avere maggiore respiro e gli arbusti possano crescere più liberamente. Ho infine aggiunto una terza fioriera non collegata alla struttura primaria per poterla spostare facilmente e raggiungere il vicino motore del climatizzatore. Da notare l'ombra prodotta dalle fioriere, sfruttabile per piante più piccole in spazi maggiori:

Questo il risultato a piante aggiunte, come si può notare sono più che raddoppiate le possibilità di combinazione vasi.

E per chi ha animali domestici...

Nei benefici delle fioriere ne ho tralasciato uno che ho scoperto solo nel corso del tempo. Soprattutto nel caso di balconi stretti, con ringhiere a ridosso di strade affollate o trafficate, le fioriere rappresentano un elemento rassicurante per i piccoli animali domestici, che si sentono più protetti e nascosti agli sguardi. In estate possono inoltre beneficiare della loro ombra. Nella foto un gatto particolarmente timoroso, che ha iniziato a godersi lo spazio esterno solo una volta aggiunta un barriera di fioriere. E che snobba gli altri metri di balcone in cui è assente.
Sulla destra, in basso, si può notare il carrellino che ospita il vaso più profondo. Un piccolo accorgimento, che passa abbastanza inosservato, ma che permette di spostare con facilità e senza troppe sollecitazioni la struttura così modificata.

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