Delosperma cooperi, il mesebriantemo più famoso. Cure e coltivazione

Il delosperma cooperi, bella pianta dai fiori rosa carminio perfetta per giardini rocciosi assolati, è sicuramente una delle succulente che riescono a dare maggiori soddisfazioni, soprattutto a chi vive nelle zone con inverni anche molto rigidi. 

Questa rusticissima Aizoacea, infatti, resiste al gelo più intenso (dai -10°C ai -20°C a seconda del tasso di umidità) così come al caldo più torrido e all'arsura. Viene spesso confusa con altre specie decisamente meno resistenti (come il lampranthus) ma gli errori sono facilmente evitabili con un'attenta osservazione delle foglie, che nel caso del cooperi non sono lisce ma rivestite di una sostanza cerosa che fa brillare in modo inconfondibile i suoi fusti al sole. Per i dettagli relativi all'identificazione rimando al post tematico corredato di foto identificative: Districarsi nel labirinto dei nomi comuni delle Aizoaceae

Caratteristiche

Pianta perenne originaria del Sudafrica, a portamento tappezzante o moderatamente ricadente (circa 15-20 centimetri). A differenza di altre Aizoaceae, la bellissima fioritura non si limita al periodo primaverile, ma ci accompagna per l'intero arco dell'estate. I fiori margheritiformi sono di colore fuscia, non armoniosi quanto quelli del Lampranthus ma così numerosi da creare delle belle macchie di colore, che gli hanno valso il nome di "pink carpet" ("tappeto rosa"). 
Fiori di Aizoaceae a confronto. Da sinistra a destra: carpobrotus acinaciformis, lampranthus, delosperma cooperi, Drosanthemum hispidum.

Se negli ultimi anni si è assistito a una proliferazione di ibridi del genere Delosperma, la specie Cooperi è ancora commercializzata quasi e solo nella versione "pura". Molto interessanti ma ancora rari in Italia sono i cultivar della serie "Jewel of Desert", che presentano fiori di cromie diverse da quella originaria (si veda ad esempio il bicolore Delosperma Cooperi "Jewel of Desert Ruby").

Coltivazione

Il Delosperma Cooperi è una pianta di facile coltivazione, poco esigente ma che saprà regalare splendide fioriture se adeguatamente esposta al pieno sole. Si dovrà solo prestare attenzione al substrato da utilizzare, che dovrà essere leggero e molto drenato. In piena terra, in assenza di ristagni, si potrà espandere liberamente creando dei cuscini colorati (attenzione, alle giuste condizioni potrebbe diventare infestante!). Se ne consiglia l'uso in giardini rocciosi, all'interno di aiuole o tra le fessurazioni dei vialetti lastricati. Per la coltivazione su balconi e terrazzi sono da preferire i vasi profondi, per consentire lo sviluppo delle radici in profondità e mantenerle più fresche. Come già sottolineato è però una pianta molto adattabile, che dà buoni risultati anche nelle classiche balconette (perfino sopra una lamiera arroventata dal sole).

Come già accennato, un aspetto che rende particolarmente vincente questa specie è l'estrema adattabilità climatica, che permette a questa pianta di prosperare in pieno sole e in situazione di scarsità idrica e di sopravvivere a inverni anche molto freddi e umidi. A seguire una cascata di Delosperma Cooperi avvistata in pieno inverno su un balcone con esposizione sud-est in Lombardia. 
Nel periodo invernale, riducendo le irrigazioni, la pianta presenterà foglie compatte e il colore virerà al rosso per la variazione dell'equilibrio nei pigmenti naturali (e la prevalenza delle antocianine).
Delosperma Cooperi con foglie e fusti in assetto invernale (temperature minime tra -5°C e -10°C, apporto idrico quasi azzerato).

Un altro aspetto interessante, comunque comune a molte succulente, è il polimorfismo legato alle condizioni di coltivazione. Due piante di Delosperma Cooperi ugualmente in buona salute (non parliamo quindi di casi di eziolatura) possono presentare un aspetto completamente diverso a seconda di irrigazioni, esposizione e - in misura minore - substrato utilizzato (sempre che non influenzi il punto 1). Nella foto a seguire una pianta tenuta in pieno sole (compatta e rossastra) viene messa a confronto con una coltivata a mezz'ombra e ben irrigata (verde e con foglie allungate). La pianta madre per entrambe le situazioni è la medesima, le talee non presentano quindi differenziazioni genetiche.

Parassiti e non solo

La pianta non è soggetta a parassiti e, prestando attenzione ai ristagni idrici, difficilmente si registreranno problemi di muffe o funghi. Diverso il caso degli animali. Nel suo habitat naturale il delosperma cooperi può rappresentare una riserva di acqua per alcuni uccelli, come il turaco unicolore. In Italia le minacce maggiori possono essere rappresentate da lumache (soprattutto quando coltivato in piena terra) e - occasionalmente - piccioni.  

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