Poche piante hanno il fascino esotico dell'Hibiscus. Il genere, che comprende oltre 650 specie, appartiene alla ricca famiglia delle Malvaceae. Molto interessante la distribuzione climatica, con specie rustiche accanto ad altre ben più "freddolose" e la presenza di specie erbacee assieme ad altre legnose/arbustive. Ci sono però due specie che, per motivi storici e pratici, sono le più conosciute e amate: l'Hibiscus Syriacus e l'Hibiscus Rosa Sinensis. In questo post vedremo quali sono gli elementi che ne garantiscono una corretta identificazione, ma prima una breve scheda di ciascuna pianta, con alcuni consigli di coltivazione "pratica" che potranno facilitare eventuali decisioni di acquisto.
Hibiscus Syriacus
Bello, resistente al sole e alla siccità, poco soggetto a malattie e parassiti, decisamente rustico: c'è da stupirsi che sia tra le specie più utilizzate nel verde pubblico per la creazione di siepi o come esemplare unico? Già, perché a seconda delle potature, l'Hibiscus Syriacus si presta a diventare un bel cespuglio rotondo, una siepe o un alberello. Iniziamo a introdurvelo con una particolarità legata al suo nome: di Siriaco ha ben poco, dal momento che non proviene dalla Siria, bensì dall'Asia. Infatti è più correttamente noto col nome di "Hibisco cinese". Se in passato l'Hibiscus Syriacus si trovava per lo più nella variante a fiore singolo di colore bianco o lilla, negli ultimi anni si è assistito a una profusione di nuovi cultivar dai fiori decisamente più particolari e appariscenti. Ma i tratti salienti per riconoscere la specie restano inalterati. Per approfondimenti è disponibile la scheda: Hibiscus Syriacus, caratteristiche e consigli per la coltivazione in vaso
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